ESTERNO
Nato attorno al 1440 a Lodi da una famiglia di maestri muratori, Giovanni Battaggio si forma al mestiere nella città natale. Si trasferisce a Milano attorno al 1462, dove nel 1480 entra nella schiera degli ingegneri ducali e lavora in tandem con il cremasco Agostino de’ Fondulis, valente ceramista, che diversa suo genero. Seguace dell'Amadeo eallievo di Donato Bramante, influenzato in buona misura anche da Leonardo da Vinci.(vedi la somiglianza con disegno a lato) ll suo valore (é l’unico che si mantiene ai livelli di Bramante e Leonardo) é attestato da fatto che, nel 1481, defunto il titolare, il duca lo raccomanda assieme alI’Amadeo (poi nominato) come architetto della fabbrica del Duomo
Antonio Montanaro interviene a concludere i lavori del santuario di Santa Maria dopo l'abbandono del Battaggio.
L'architettura
la costruzione del tempio iniziata nel 1490 e terminata nel 1500, fu eseguita su progetto dell'architetto lodigiano Giovanni Battaggio, valente discepolo e collaboratore del Bramante. Il Battaggio dirigeva i lavori ancora nel 1493, quando, per sopravvenuti disaccordi con i committenti, abbandonò la costruzione, che doveva già essere arrivata in corrispondenza delle bifore illuminanti l'interno. Al Battaggio subentrò l'ingegnere cremasco Giovanni Antonio Montanaro, che completò l'opera.
Il Battagio progettò una costruzione a quei tempi moderna e innovativa a partire dalla pianta a croce greca: un corpo centrale, altro circa 35 metri, circolare all'esterno e ottagonale all'interno, al quale si uniscono quattro corpi minori alti circa 15 metri. Tutto l'edificio è in mattone a vista.
Il corpo principale è diviso verticalmente in quattro ordini: la prima fascia è formata da paraste trabeate con specchiature. La seconda fascia è una galleria con monofore. Molto elaborata la terza fascia composta da triplici arconi a ghiera che compongono grandi bifore con parapetti ornati.
I corpi laterali hanno la forma di un ottagono ottenuto idealmente smussando gli angoli di un quadrato: eccetto che sul corpo dello scurolo, lungo i lati dritti più esterni si aprono il portale maggiore (a occidente) e i portali minori (a settentrione e meridione) sovrastati da timpano triangolare. Sui corpi obliqui si presentano disegni geometrici rettangolari e circolari, oppure porte cieche con timpano circolare. Molto più complessa la parte superiore con la galleria del corpo principale che si unisce al tamburo dei corpi minori, proseguendo quindi sui lati brevi dell'ottagono a formare dei corpi angolari.
INTERNO
Con bolla pontificia datata 18 aprile 1958 papa Pio XII concedeva al santuario il titolo e la dignità di basilica minore: si arrivò a tanto grazie alla tenacia del vescovo monsignor Placido Maria Cambiaghi e del prevosto monsignor Francesco Piantelli.