3-Maggio
3-Maggio
Sempre secondo i documenti storici, presso il luogo del delitto fu posta una piccola croce in legno. Un mese dopo, il 3 maggio giorno dell'esaltazione della Santa Croce, un ragazzino che, come scrive ancora Tommaso Ronna, nell'opera precedentemente citata "di 11 anni figlio di un Francesco Marazzi", afflitto da gravi problemi a un piede che non gli permettevano di reggersi in piedi autonomamente, fu condotto al Novelletto. Dopo le preghiere il ragazzo riprese a camminare: fu il primo miracolo che richiamò una folla. Le cronache riportano nello stesso giorno una quarantina di guarigioni miracolose.
Movimento degli occhi
La bella terracotta policroma donata dal cavaliere Gianfranco cotto nel 1490, subito dopo i primi miracoli, per onorare la piccola cappella originaria. Raffigura, su un fondo oro, MARIA CON IL BAMBINO GESU’ in braccio ed è una delle numerosissime copie di un fortunato modello probabilmente di Antonio Rossellini. La Vergine indossa la tradizionale veste rossa ed il manto azzurro. Alla base della terracotta la scritta AVE(E) REGINA CELORUM e al centro il monogramma IHS (con la crocetta sull’asta orizzontale della H) abbreviazione greca (GESU’). L’immagine sacra è stata soggetto di numerosi eventi miracolosi. Il Colderero narra che il 5 maggio 1490 “cominciò a piangere quella nostra donna che era in quel luogo, e facendo tanti miracoli è era tutta la sua faccia grondante di acqua quasi piangesse. E fece poi tanti miracoli e pianse come la videro molte persone” e ne cita una serie fra cui tre terziari di Santa Chiara che ne asciugavano il volto. Il 19 maggio dello stesso anno, mons. Andrea Robatti, scrive al vescovo di Piacenza, da cui dipendeva la città e di cui era vicario, che il giorno precedente molti testimoni (e li elenca) avevano visto l’immagine “ miracolosamente abbassate ed alzare le palpebre, pianissimo tanto che non si poteva valutare il movimento “ Ma il movimento degli occhi più celebre avvenne il 26 aprile, il cinque e il 18 maggio 1869, raccontato da un diretto testimone, il sacerdote Silvio della Noce, in un suo libro l’evento fece enorme scalpore in città, all’entusiasmo della folla si oppose lo scetticismo e il sarcasmo dell’autorità pubblica che, il 18 e 19 maggio 1869, in tentò persino un processo ai testimoni del miracolo. L’autorità ecclesiastica, da parte sua, istituì una commissione che raccolse 400 testimonianze autenticate sul movimento degli occhi, di cui si conserva ancora oggi il verbale in archivio diocesano. 54 di queste deposizione singole e di gruppo sono portate dal Della Noce nel suo testo.